Non aver paura del fallimento: vivilo. E’ una grande opportunità

 

Molti personaggi storici, imprenditori, scienziati hanno sperimentato il fallimento sulla propria pelle molto più di quanto pensiamo. Quello che arriva a noi è solo la faccia d’oro della medaglia (il successo ottenuto) e ben poco di tutti i fallimenti conquistati per raggiungere quel successo.

Pensiamo a Steve Jobs che, prima di rendere Apple ciò che oggi è Apple, ha perso investimenti sbagliati, è stato licenziato. Nonostante i fallimenti e la partenza poco incoraggiante, non ha mollato e oggi  è  brand numero uno al mondo.

Come lui Walt Disney,  il padre dei fumetti e cartoni per bambini (l’inventore di Topolino, Paperino, dei film di Biancaneve),  fallì diverse attività prima di ottenere il suo primo successo. Non ironicamente, fu addirittura licenziato per la  “mancanza di immaginazione e senza buone idee”!

Albert Einstein, Nobel della fisica, quando era piccolo non parlò prima dei  4 anni (anche con la lettura ebbe problemi fino ai 7 anni). Venne definito per questo “lento” e “mentalmente disabile” dai suoi insegnati.

 

TRE ASSI PER OSSERVARE IL FALLIMENTO

 

Definiamo cos’è il fallimento. E’ un progetto mancato? un cliente perso? un investimento non proficuo? il fallimento dipende dalle nostre aspettative, dai nostri desideri, sforzi.. scelte.

Cosa fare?

RICONFIGURARE: Dopo aver vissuto il fallimento l’abilità di rivedere, adattare e modificare – o anche ricominciare completamente da capo – si rivela utile e quasi forzata. Considerare il fallimento come occasione per rivedere tutto il tuo piano di successo e come occasione per imparare la flessibilità, un’ottima soft skills e competenza umana oggi estremamente richiesta nel mercato del lavoro.

RIDIMENSIONARE: La persona vede il proprio insuccesso più grande di quello che pensano gli altri. È utile ridimensionare la nostra prospettiva: davvero agli altri importa così tanto che io fallisca in questo lavoro/esame/sport/obiettivo? Per quanto se ne ricorderanno? A me importa e importerà così tanto?  Chiediti quanta importanza avrà tra 5,10, 15 anni quel fallimento che stai vivendo/rischiando.  Sarà un dramma così trascendentale come lo vivi ora?

COSA MI STO PERDENDO: Riflettere rispetto agli svantaggi che la paura del fallimento di porta nella nostra giornata quotidiana. La paura blocca, ci “freeza” impedendoci di muoverci (fisicamente e mentalmente). Così non sperimenti chi sei, come sei, quali qualità e limiti hai, quando la tua idea può essere concreta.

 

I benefici del Fallimento

 

Fallire ci permette di apprendere la perseveranza e accedere ala nostra Resilienza.

Il fallimento fa emergere risorse e caratteristiche di sé che non si conoscono, ci può far stupire di risorse personali latenti.

Fallire fa prendere consapevolezza sui propri limiti e come migliorarli.

Fallire ci spinge oltre, forza la ricerca e ci permette la creazione di soluzioni alternative.

Evitare il fallimento equivale ad evitare di apprendere, rimane “bloccati” non ci fa assaporare il gusto della vita.

Fallire è parte del processo della vita. Come si gestisce  il fallimento fa la differenza.